La parola Tic deve la sua apparizione ad un particolare comportamento equino. Infatti si era osservato che alcuni di questi animali avevano il vizio di battere l’arcata dentale superiore sulla mangiatoia producendo un caratteristico rumore da cui ebbe origine la radice onomatopeica del termine .
Successivamente anche agli esseri umani venne esteso lo stesso significato riferito ad uno o più gesti ripetuti ,fastidiosi e dannosi.
Attualmente vengono definiti Tic alcuni movimenti, gesti o espressioni improvvisi, rapidi, ripetitivi, aritmici e stereotipati. Sono percepiti come irresistibili, ma possono essere repressi per periodi variabili di tempo. Tutte le forme di tic [...]
Le migrazioni, storicamente, hanno sempre caratterizzato l’esistenza antropica: a causa di conflitti, persecuzioni religiose o politiche, per mero sostentamento o velleità migliorative, l’uomo, spostandosi, ha sempre cercato un luogo che lo rendesse stanziale.
Questione di buon sensoCome insegnano i ricorsi storici di vicana memoria, anche oggi il fenomeno migratorio rappresenta un tema cruciale per la nostra epoca, un’emergenza multidisciplinare, un impegno inderogabile da affrontare con responsabile razionalità. Il timore principale è che resti solo un tema da strumentalizzare per accendere fuochi populisti, istanze demagogiche e convogliare consenso elettorale. Quali [...]
“L’amore è l’unico modo per cogliere un altro essere umano nel nucleo più intimo della sua personalità” (Frankl, 2012). La ricerca di un senso e di un significato della vita, deve transitare, necessariamente, nel coinvolgimento relazionale e sentimentale. Nella vita di coppia, cosi come nel dolore legato alla dissoluzione della stessa, spesso motivato dal crollo dei progetti comuni e di obiettivi futuri co-condivisi, si sperimenta una sensazione che rimanda alla nostra traiettoria nel mondo quotidiano. Non a caso E. Lukas (1988), con grande precisione, fa notare come prendersi cura, amare qualcuno, significhi dare un senso alla propria esistenza, riempiendola di coscienza e [...]
La razionalità plurale e a corto raggio, il rifiuto di un sapere unico e incontrovertibile a favore di giustificazioni dell’esistente fluide, parziali, continuamente reversibili o rimodulabili, la polverizzazione dei saperi nell’iperspecialismo, la tautologia comunicativa, la gestione quasi manageriale dei sentimenti(2007) contrassegnano viepiù lo stare al mondo dell’uomo d’oggi.
Un uomo, come notava già Walter Benjamin nel suo Angelus Novus (tr. it 1995), caratterizzato essenzialmente dal “gesto brusco”, dallo “choc” (per esempio lo scatto del fotografo, il sollevamento della cornetta del telefono, la ripetitività di movimenti meccanici in ambito lavorativo, ecc.), ovvero [...]
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